Mindfulness e dipendenze (da sostanze e da comportamenti)

Da oltre 30 anni lavoro nel campo delle dipendenze patologiche in ambito prima ospedaliero e poi territoriale. Ho potuto osservare l’evolversi delle conoscenze e degli approcci in ambito di cura e riabilitazione sia in ambito individuale che di gruppo.

Da alcuni anni si sono consolidate anche le esperienze basate sull’utilizzo della Mindfulness in questo settore, e si può confermare che gli interventi basati sulla tale metodica, si stanno rivelando un efficace strumento per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle diverse Addiction (alcol, farmaci, gioco compulsivo).

Alla base degli interventi che utilizzano la Mindfulness, si evidenzia la possibilità di poter modificare radicalmente il rapporto con le proprie esperienze interne (pensieri, sensazioni, emozioni) come adeguata premessa per delineare un efficace percorso di cura e riabilitazione.

Nel modulo MBRP (prevenzione della ricaduta basato sulla Mindfulness) creato da Alan Marlatt, l’acquisizione di nuove competenze emotive, cognitive e comportamentali, permette di poter realmente modificare il rapporto interno con le dinamiche compulsive, che spesso caratterizza una dipendenza patologica.

La Mindfulness, praticata in modo continuativo, attraverso specifici esercizi e pratiche mentali e corporee, in ambito individuale e di gruppo, permette di sviluppare una consapevolezza delle condizioni emotive e cognitive correlate ai fattori di rischio di ricaduta.

solve-your-cravings_4Inoltre, concretamente, potenziare la capacità di riconoscere, affrontare e superare i diversi segnali di tipo mentale, emotivo e somatico connessi al fenomeno del Craving (appetizione o desiderio), che rappresenta un elemento chiave nelle dipendenze, permette di ridurre la possibilità di una ricaduta nell’uso di sostanze o nel comportamento problematico.

Possiamo riassumere, sulla base di una ricca documentazione su tale argomento, che : più sei in grado di praticare la consapevolezza, meno sei esposto alle ricadute.

La Mindfulness può venire utilizzata in diversi contesti, ambulatoriale, ospedaliero, nelle Comunità terapeutiche e nei gruppi di aiuto, e risulta assai adatta a tutte le figure professionali che in varie modalità e con diverse sinergie, si occupano del problema Dipendenze, compresi i

facilitatori od operatori volontari dei Gruppi di aiuto. La Mindfulness infatti appare molto idonea a supportare ed integrare gli interventi che io chiamo di accompagnamento riabilitativo di lungo periodo, che spesso costituiscono l’ossatura delle strategie di cura e riabilitazione.

E’ infatti nella pratica di lungo periodo che sarà possibile riconoscere i positivi cambiamenti comportamentali stimolati e orientati dalle pratiche di Mindfulness, basati sulla rimodulazione delle esperienze connesse alla gratificazione. Robert Cloninger, psichiatra esperto di dipendenze, enfatizza la differenza tra piacere e soddisfazione , sottolineando che il piacere è transitorio, momentaneo, e si presenta come una risposta ad uno stimolo esterno, mentre la gratificazione si configura come una dimensione piu’ ampia, che riguarda la nostra esperienza interiore e la nostra stabilità emotiva. Ed una pratica riabilitativa Mindfulness oriented, permetterà di consapevolizzare operativamente tale significativa differenza.

Su tale orientamento è possibile sviluppare una pratica meditativa che permette di sperimentare un nuovo senso di responsabilità che emerge parallelamente al consolidarsi di una duratura astensione (da sostanze e da comportamenti).

book304Gli interventi strutturati in ambito residenziale per le persone con problemi di dipendenza, spesso associata (alcol-gioco-cannabis-cocaina) si sono recentemente assestati verso una minore durata in termini temporali che prevede 2 mesi di trattamento nei centri terapeutici di tipo intensivo e 3-6 mesi in altre strutture con orientamento di Comunità terapeutica.

Nei programmi residenziali di queste strutture, si sta incrementando la proposta di moduli basati sulla Mindfulness, che tra l’altro sembrano avere una buona risposta di gradimento da parte della maggior parte dei pazienti.

Negli Stati Uniti Eric Garland propone nel suo modulo M.O.R.E. ovvero Mindfulness Oriented Recovery Enhancement, un training in ambito residenziale, per soggetti con problemi di dipendenza. Il modulo MORE appare centrato su 3 processi terapeutici cosi’ riassumibili :

1) Mindfulness orientata alla ridefinizione di modelli di pensiero tipici del soggetto addicted , tramite un ri-orientamento sulla respirazione consapevole, sulle percezioni corporee e sulla possibilità di impostare un diverso comportamento, basato su scelte personali non automatiche, superando gli stimoli-chiave per le ricadute nel problema.

2) Reappraisal : con tecniche di Mindfulness si cerca di potenziare un nuovo assetto cognitivo più efficace nei confronti delle emozioni difficili, dei fattori stressanti e degli stimoli scatenanti.

MORE vuole incrementare la flessibilità psicologica insegnando a sviluppare abilità di Mindfulness e aumentando la tolleranza e la resilienza.

3 ) Savoiring : MORE infine, propone di potenziare le innate capacità della persona, di poter riassaporare esperienze connesse alla gratificazione in ambiti di relazione e connessione con persone ed ambiente.

Esercizi specifici per mettere a fuoco quotidianamente la capacità di assaporare un “ piacere sano “ fatto di piccole cose e semplici rituali, per poter sanare quella disregolazione neuronale nel “ circuito della ricompensa “, da troppo tempo danneggiato dalla dipendenza.

Un trattamento definibile come integrativo ed orientato al benessere globale dell’individuo, che propone di ridefinire la qualità della vita oltre la dipendenza, sviluppando le sopracitate capacità (skills) di Mindfulness, di rivalutazione cognitiva e di nuovo orientamento alla percezione di esperienze piacevoli.

La Mindfulness permette in generale, di affrontare in profondità le problematiche connesse alla disregolazione emotiva ed alle esperienze emotivamente difficili che spesso si trovano associate nella storia personale di molti pazienti , in modo da poter esplorare un nuovo modo distare al mondo senza l’uso di sostanze psicoattive o comportamenti additivi. Tale psicoterapia riabilitativa “ mindfulness oriented “ può trovare un efficace modalità di applicazione in ambito di trattamenti residenziali di medio e lungo periodo, ed anche in percorsi di psicoterapia individuale. E va considerata, come detto prima, la possibilità di poter formare e motivare operatori del settore dipendenze anche in ambito di volontariato (gruppi di aiuto), ad un approccio alla sofferenza connessa alle dipendenze, basata sulla Mindfulness.

 

Paolo de’ Lutti

Medico psicoterapeuta, insegnante di Mindfulness

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