ATTACCHI DI PANICO

Il cosiddetto attacco di panico è una condizione intensa in cui l’individuo improvvisamente sperimenta paura o  una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Chi ha provato un attacchi di panico descrive l’esperienza come terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ altrettanto tipica, dopo il primo esordio, la paura di un nuovo attacco “paura della paura” che diventa spesso  forte e dominante. 

  • L’attacco di panico è accompagnato da una serie di sintomi somatici e psichici:
  • palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
  • sudorazione
  • tremori
  • dispnea o sensazioni di soffocamento
  • dolori al petto
  • nausea, brividi o vampate di calore, formicolio
  • sensazioni di sbandamento o svenimento, vertigini
  • sensazione che la realtà circostante sia estranea o lontana
  • sensazione di essere distaccati da se stessi
  • paura improvvisa di morire
  • paura di perdere il controllo

Non tutti i sintomi sopra elencati sono necessari per affermare che si tratti di un attacco di panico.  In molte situazioni quello che sentiamo è uno solo o alcuni dei sintomi caratteristici. La frequenza e la gravità del problema può variare ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze all’interno delle quali si presenta. Per esempio possiamo avere degli attacchi di panico una volta alla settimana, una volta al mese o assistere al loro ripresentarsi in modo regolare e frequente per mesi. Vale lo stesso per l’intensità che può essere live, moderata o acuta.

Non è raro assistere alla possibilità che le persone, dopo il primo attacco di panico, si ritrovino rapidamente a sperimentare l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dalle quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato. E’ molto frequente sperimentare l’impossibilità di uscire da soli, prendere il treno, la metropolitana, l’autobus, guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in cosa, e tante altre situazioni similari che vengono vissute con molta ansia come per esempio gli spazi oggettivamente ristretti, privi di finestre o con la porta chiusa. In quest’ultima situazione ciò che è temuto è lo spazio chiuso all’interno del quale si sperimenta la sensazione che non ci sia aria a sufficienza e che quindi possa sopraggiungere la morte per soffocamento.
A volte le persone affette da questa forma di fobia temono anche che le pareti della stanza possano stringersi fino a schiacciarle.

Esiste una cura farmacologica degli attacchi ma spesso è sconsigliabile come unica forma di trattamento  e si basa fondamentalmente su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, spesso impiegati in associazione.

La terapia psicologica, all’interno della quale non vengono somministrati farmaci, è utile per aiuta le persone a capire  quali sono i fattori scatenanti, nel qui ed ora, e per costruire un modo di reagire più costruttivo a tale condizione di ansia o di paura.

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