Benessere, Psicologia, Sport e Natura

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”

Jim Rohn

Con l’arrivo della primavera e dell’estate la voglia di uscire di casa, andare in montagna o al mare, progettare gite fuori porta con amici o in coppia è più frequente. Come se anche la curiosità e il desiderio di esplorare e fare una passeggiata tornasse a fiorire dentro ognuno di noi.

“Mens sana in corpore sano” diceva Giovenale e la scienza negli anni ha dimostrato che è più di un detto e che ha un fondo di verità. Molti studi mostrano come lo sport, praticato a qualunque livello, da quello agonistico a quello amatoriale, migliora non solo la forma fisica, ma favorisce anche un benessere psicologico migliorando l’umore oltre alla resistenza allo stress.

Meccanismi fisiologici
Uno dei meccanismi mediante i quali lo sport migliora il benessere psicologico è anzitutto di tipo fisiologico.
È infatti dimostrato che praticare attività fisica stimola la produzione di endorfine, un gruppo di neurotrasmettitori prodotti dal sistema nervoso che funzionano come oppiacei e antidepressivi naturali. Il rilascio di endorfine nel cervello provoca un innalzamento della soglia di resistenza al dolore e, con questo, anche un globale stato di benessere-euforia.

Svuotare la mente
Esistono anche fattori di tipo psicologico che spiegano gli effetti positivi dello sport sul benessere psicologico.

Praticare sport aiuta a distrarsi dai pensieri che ci preoccupano quotidianamente, quei pensieri ansiogeni che possono diventare ruminazione mentale e che non ci permettono di vivere tranquillamente ma sempre preoccupati per qualcosa.

Lo sport aiuta proprio, mantenendo la nostra attenzione focalizzata solamente sull’esperienza corporea, a interrompere questo circolo vizioso di pensieri nocivi.

Pensate come la corsa o lo spinning, sono ritenute da molti, anche a livello amatoriale, dei veri e propri toccasana per “staccare” dal quotidiano e recuperare equilibrio e serenità interiore.

Ogni sport può fungere allo scopo se praticato con costanza e passione.

Proprio la costanza e la determinazione sono a loro volta alimentati dal praticare sport, un funzionale circolo vizioso.

Praticando sport ci si confronta con i propri limiti e le proprie potenzialità; perseverare porta ad ottenere gradualmente dei risultati che aumentano la motivazione ed il senso di auto-efficacia personale. Questo circolo di raggiungere e superare i limiti o gli obiettivi programmati, grazie a costanza e impegno, provoca soddisfazione, aumenta la percezione di essere padroni dei propri obiettivi e di essere in possesso di strumenti efficaci per raggiungerli.

Si sa che il movimento produce notevoli effetti positivi, il più evidente è la forma fisica, ma favorisce anche la resistenza, la capacità polmonare, la circolazione, il sistema immunitario, l’ossigenazione degli organi, l’espulsione delle tossine, la termoregolazione, la depurazione e la stabilizzazione della glicemia. Lo sport aiuta inoltre a scaricare le tensioni, lo stress, le emozioni negative, favorisce la concentrazione, la memoria e il rilassamento; stimola la produzione di endorfine che hanno un effetto tonico, energetico e analgesico sull’organismo.

Le endorfine hanno una azione benefica anche sull’umore, perciò sono considerate come un ansiolitico o un anti-depressivo naturale. Anche per questo motivo fare movimento è consigliato dai Medici, ma anche dagli Psicologi e Neuropsicologi, che ne evidenziano gli effetti benefici sul cervello.

Dato che con il bel tempo, la primavera, l’estate ci siamo riscoperti più “sportivi”, con maggior voglia di andare in montagna, mare, collina, passeggiate in città, corsa, etc…, coltiviamo questa nostra sana abitudine “riscoperta”, che avevamo abbandonato con l’arrivo dello scorso autunno: con l’accorciarsi delle giornate non dobbiamo diminuire il nostro movimento e quindi accorciare anche il nostro benessere, anzi dovremmo portarlo avanti proprio per avere un sano aiuto naturale.

Dott.ssa Stefania Lamiani

 

“Non ci sono radici ai nostri piedi, essi sono fatti per muoversi.”

David Le Breton

 

 

 

 

 

 

 

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