Chi ha paura di volare?

 

Le statistiche parlano chiaro: l’aereo è in assoluto il mezzo di trasporto più sicuro al mondo. Volare è almeno 12 volte più sicuro che spostarsi in treno e ben 60 volte meno pericoloso che muoversi in automobile. La probabilità di morire in un incidente aereo è pari a 1 su 11 milioni. Per dare un senso a questa cifra basti pensare che la probabilità di morire per l’attacco di uno squalo è di 1 su 3 milioni!

E allora, se l’aereo è un mezzo sicuro, perché tante persone continuano ad avere paura di volare?

Un primo aspetto da considerare è che la paura di volare è una paura “irrazionale”, non segue le leggi della logica e del pensiero razionale, è “qualcosa di pancia” che prescinde da un’analisi oggettiva della situazione.

Che cos’è la paura di volare? Come si manifesta? Come affrontarla? Quando è utile contattare uno/a psicologo/a?

Viaggiare in aereo è un’esperienza che può essere vissuta con grande piacere e curiosità ma, in alcuni casi, può generare una condizione di intenso disagio fino a uno stato di vero e proprio terrore.

Spesso anche le persone che vivono con piacere l’esperienza del volo sperimentano una qualche forma di disagio, per lo più inconsapevole. Questo è del tutto normale: l’individuo umano non è un essere “volante”, non è naturalmente attrezzato per volare.

Questo significa che siamo tutti aerofobici? Certamente no.

La differenza tra una persona che ha un problema di aerofobia e una che non ce l’ha sta nell’intensità della paura che il soggetto sperimenta e, di conseguenza, nel grado in cui questa paura compromette il suo funzionamento globale (personale, sociale e lavorativo) e la sua qualità di vita.

Se per potermi spostare in aereo ho bisogno di prendere dei farmaci, ho un problema.

Se mi precludo un’opportunità di lavoro che mi interessa perché implicherebbe la necessità di spostarmi in aereo, ho un problema.

Se ogni volta che devo prendere un aereo vivo uno stato di grande ansia e preoccupazione, non riesco ad addormentarmi, mi sento nervoso/a al punto che questo malessere ha delle conseguenze sulla mia quotidianità, ho un problema.

Se rinuncio ad un viaggio desiderato perché ho paura di volare, ho un problema.

Qualche consiglio per chi ha paura di volare:

  1. Guarda in faccia la tua paura. Riconosci il problema e rivolgiti a uno/a psicologo/a.

Accettare di avere un problema è il primo passo per superare la fobia di volare. Per molte persone non è facile ammettere che la loro fobia di volare rappresenta un problema, un po’ perché ne sono poco consapevoli, e un po’ perché gli sembra una debolezza da dover nascondere. Rivolgersi ad un/a psicologo/a permette di apprendere tutta una serie di risorse e strumenti, di fare pratica con il sostegno e la supervisione di un/a professionista.

  1. Impara a percepire la tua ansia come qualcosa di naturale.

Sapere che cosa significa questa emozione e come funziona è di importanza fondamentale per imparare ad affrontarla. Perché sperimentiamo l’ansia? Che cosa significa? Cosa ci vuole comunicare?

  1. Conosci e prendi confidenza con tutti gli elementi dell’aereo.

Se stiamo per atterrare e l’aereo trema come se le ruote stessero per staccarsi, questo è il momento di entrare nel panico? La risposta chiaramente è no, quello che sta accadendo è che i bagagli a mano e gli schienali dei sedili si stanno muovendo leggermente (così come accade tutte le volte che l’aereo decolla). A volte, per combattere l’ansia può essere d’aiuto capire cosa sta succedendo. Sapere, ad esempio, che durante il volo possono avvertirsi delle turbolenze e che queste sono una condizione del tutto normale, dovuta a condizioni climatiche esterne del tutto normali, come le correnti d’aria o le nuvole.

  1. Dai un nome alla fobia

 

Identificare cos’è che innesca la paura è un primo passo per gestire l’ansia. Spesso si fa l’errore di credere che tutte le fobia di volare siano la stessa cosa, ma differenti aspetti di un volo possono innescare risposte fobiche diverse in base alle caratteristiche specifiche di ogni persona. Una persona può aver paura delle turbolenze e sentirsi nervosa durante il decollo, un’altra può avere paura dei germi e angosciarsi per la propagazione dei germi in uno spazio tanto ristretto; un’altra ancora può avere paura di sentirsi male, di non avere vie di fuga. Nella maggior parte dei casi, comunque, chi ha paura di volare ha paura della paura: ha paura cioè di sentirsi sopraffatto dall’ansia durante il volo.  Conoscere il meccanismo della paura ci aiuta a riconoscere che la nostra fobia non è razionale.

La paura di volare fa parte di quelle che vengono definite “fobie specifiche”. Ne esistono di diversi tipi (solo per citarne alcune: aracnofobia, ornitofobia, idrofobia, emofobia, amaxofobia, anginofobia, ecc.), si distinguono in base all’oggetto e/o situazione temuta e sono tutte accomunate dal fatto che chi ne soffre sperimenta una paura e un’ansia intense e invalidanti che sfuggono al controllo consapevole della persona. Sono paure “irrazionali”, non sono cioè dettate da un’analisi razionale dei rischi che una data situazione comporta, ma rispondono ad una logica emotiva e del tutto personale. In questo senso, possiamo dire che, in una certa misura, ogni fobia ha un significato diverso per ogni persona.

L’esperienza clinica suggerisce che alla base di questo disturbo non vi sia tanto la paura di morire quanto piuttosto il timore di allontanarsi dai propri cari, il fatto di sentire di non poter avere il controllo della situazione e la paura dell’incertezza. Vale la pena esplorare queste dimensioni con uno psicologo/a in modo da rintracciarne origini, confini, significati e potenzialità.

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